i foraminiferi

giovedì 11 aprile 2024

..Non potevamo pensarci prima!!!!!

 

Prima di introdurre cambiamenti e novità tecniche l’uomo dovrebbe studiare come essi si inseriscono nella natura e come la natura può gestirli: sarebbe molto meno dannoso e costoso che cercar di correre ai ripari dopo!

 

Ricordate le Piogge Acide?

 

Negli anni 50-60 del secolo scorso sono stati introdotti i detersivi per gli elettrodomestici che in quegli anni si stavano diffondendo. Pratici, comodissimi ma non si è pensato che essendo derivati dal petrolio non erano biodegradabili. Così i loro componenti si accumulavano nell’ambiente specialmente acquatico. Poi le particelle di detersivo si aggiungevano a quelle diffuse nell'atmosfera da altri inquinanti, venivano catturate e deposte al suolo da precipitazioni sottoforma di piogge, neve, grandine, nebbie, rugiade con effetti disastrosi sulla vegetazione.



                                 Foresta devastata da piogge acide.

Solo dopo aver provocato disastri come quello illustrato nella foto si è corsi ai ripari: ora i detersivi sono, almeno in parte, biodegradabili e contengono meno molecole acide. La diffusione di tali molecole nell’atmosfera è diminuita anche grazie alla introduzione delle marmitte catalitiche e le piogge acide non sono più un problema così grave.

Non sarebbe stato meglio pensarci Prima ?


E il buco nell'ozono?


Nell’atmosfera terrestre, a una ventina di Km sopra le nostre teste, c’è uno strato di ozono che, come uno scudo naturale, ci protegge dai raggi ultravioletti. Se questo scudo non ci fosse non ci sarebbe vita sulla terra.  

Dal 1982 si è cominciato a notare un assottigliamento dello strato di ozono sopra le regioni polari, in particolare nell’Antartide.  Il fatto che questo fenomeno (rinominato comunemente come "buco dell'ozono")  aumentava di anno in anno, ha indotto i governi mondiali ad adottare delle misure per ridurre la produzione e il consumo dei FREON cioè gas    Clorofluorocarburi (CFC), ritenuti in quegli anni gli unici responsabili dell'aumento dell "buco". In particolare, i responsabili dell'assottigliamento dello strato di ozono sono stati ritenuti i gas freon emessi quotidianamente dalle attività umane nei paesi più industrializzati: quelli contenuti nei circuiti frigoriferi, nelle bombolette spray, ecc. Finalmente nel 1990, quando un “buco ”  era comparso anche sopra il Polo Nord, più di 90 paesi decisero di ridurre drasticamente l'uso di queste sostanze.

L' efficacia dei provvedimenti presi è evidente.  Nell’ottobre 2015, il buco nell'ozono si è ridotto di circa 4 milioni di km quadrati rispetto all'anno 2000, quando ha raggiunto la sua massima espansione.

Ora sappiamo che anche fenomeni naturali come eruzioni vulcaniche o grandi incendi possono provocare l'assottigliamento dello strato di ozono come si è verificato nel 2023, ma si tratta di effetti temporanei non continui e crescenti come quelli provocati dall'attività umana.


 

Il buco dell'ozono fotografato dallo spazio


Il buco dell'ozono si sta richiudendo.

 Gli scienziati ipotizzano che, proseguendo con questa tendenza, il risanamento  del buco nell'ozono si avrà intorno al 2050.  

 Siamo di fronte ad un altro pericoloso errore tecnico fatto dall’uomo dovuto alla scarsa conoscenza della natura in tutti suoi livelli.

Non abbiamo dovuto rinunciare alla comodità delle bombolette e dei refrigeratori : con studi adeguati sono state messe a punto altre tecniche meno inquinanti. 

Non ci si poteva pensare prima?


E l’eternit?

Ancora più inquietante è la storia del fibrocemento, materiale da costruzione noto come ETERNIT, contenente fibre di amianto. E’ stato introdotto all’inizio del novecento ed ha avuto in breve tempo un successo mondiale: economico, leggero, resistente, di lunga durata, praticamente eterno. Proprio per questo è stato chiamato ETERNIT!

Come sappiamo si trova ovunque. Il nostro paese è stato uno dei maggiori produttori.



                                                    tettoia di eternit


La cosa inquietante è che a pericolosità dell’amianto per la salute era nota già a partire dagli inizi del secolo, seppure non provata scientificamente. Dalla prova scientifica della pericolosità delle fibre di amianto c’è voluto comunque qualche decennio perché i minerali di amianto fossero messi al bando. Solo nel 1992 vennero finalmente vietate estrazione, lavorazione e commercializzazione dell’amianto in Italia. Fino ad esaurimento scorte l’amianto continuò però ad essere venduto ed utilizzato anche durante tutto il corso del 1994.

In questo caso non si è trattato di ignoranza ma della regola del PROFITTO SUBITO,  prima che gli effetti negativi siano veramente evidenti!!

Non si possono chiudere fabbriche, mandare a casa gli operai! Meglio lasciarli esposti al rischio, in fondo non è detto che si ammalino tutti. E i cittadini che vengono a contatto con l’eternit?  Quanti di noi hanno tettoie di questo materiale ?  Tranquilli l’eternit integro non è dannoso!

Ma lo diventa quando si deteriora e libera le fibre di amianto (asbesto) che si disperdono nell’aria e se vengono inalate causano gravi infiammazioni che possono evolvere in cancro e mesotelioma. E con gli anni le possibilità di deterioramento, si accumulano anche se è l’eternit era considerato eterno.



                                                 tettoia  logorata


 Così le vittime  continuano ad aumentare. E’ stata anche istituita una giornata mondiale per le vittime dell’amianto: il28 aprile. Mentre cifre enormi e a volte altri morti sono il tributo da pagare per la rimozione di questo materiale che è veramente dovunque.

 


                           Operaio in tenuta per la rimozione di eternit


E poi c'è la plastica







lunedì 1 gennaio 2024



 Biodiversità è vita!


La biodiversità è il risultato di una lunga storia, iniziata fin dagli albori della vita sulla terra miliardi di anni fa.

Da allora, sotto la spinta delle variazioni ambientali, la vita si è evoluta, attraversando periodi di crisi e periodi di particolare sviluppo, fino alla estrema diversificazione delle specie dei nostri tempi.

Ora, però, la singola specie Homo sapiens, sta sviluppando un nuovo momento di crisi ad un ritmo impressionante: alcuni  scienziati ritengono che a causa dei nostri consumi la metà delle specie terrestri a rischio  scompariranno entro i prossimi 50 anni.

Ma perché la biodiversità è importante? Cosa comporterebbe la sua drastica riduzione?

Dobbiamo considerare tre livelli di biodiversità:

 

  

1)Biodiversità genetica:

                       Questa diversità è importante per il mantenimento della specie infatti, se tutti gli individui avessero le stesse caratteristiche, reagirebbero tutti allo stesso modo ad una determinata variazione ambientale. Se la variazione fosse sfavorevole si potrebbe arrivare all'estinzione della specie in un'unica generazione! E' così importante questa variabilità genetica che in quasi tutti gli organismi (procarioti o eucarioti, unicellulari o pluricellualari ) si è evoluta e selezionata la riproduzione o, almeno ,dei fenomeni sessuali che ne permettono il mantenimento  mescolando i geni in modi sempre diversi. 

                           In tutte le specie ogni individuo è

                 geneticamente diverso da un altro.

                                           😇😉😕😟😚😐😁

L'uomo da millenni seleziona piante coltivate ed animali domestici secondo i propri criteri riducendone la variabilità genetica. Adesso però molti interventi sono su larga scala. Ad esempio tutti abbiamo potuto verificare che mosche e zanzare sono molto meno sensibili di qualche anno fa ai più comuni insetticidi. Ricordo che un tempo gli zampironi erano sufficienti a tener lontano le zanzare, ora non più. Cosa è successo?  Non ci sono state mutazioni o altri fenomeni particolari semplicemente solo gli individui che avevano geni che conferivano una maggiore resistenza sono sopravvissuti ed hanno potuto tramandare i loro geni alle generazioni successive.


 Quindi a volte il risultato dei nostri interventi sulla natura ci si rivolge contro!

Altre volte, pur con tutte le buone intenzioni, non riusciamo a riparare i danni da noi provocati. Spesso vengono riportati casi in cui specie a rischio di estinzione, ridotte a pochi individui, sono state recuperate in aree protette dove si sono riprodotte. Tuttavia anche se aumenta di nuovo il numero degli individui si è salvata la specie ma non la sua variabilità genetica e quindi la sua possibilità di sopravvivenza anche in ambienti non protetti non è garantita.


                 Leopardo dell’Amur

                          

                           Esemplari rimasti: 35-50

2) Biodiversità come numero di specie

 

Il meraviglioso assortimento di piante e di animali che popolano oggi la Terra è il frutto di miliardi di anni di interazione fra la vita e la Terra stessa. Il pianeta ha fornito l’ambiente e i materiali grezzi;  la vita ha reagito con  inventiva, forgiando organismi in grado di sfruttare qualunque nicchia ecologica.

 Probabilmente ancora oggi non conosciamo tutte le specie di organismi che vivono con noi sul pianeta. 

La massima biodiversità di specie si trova tra i batteri anche se spesso morfologicamente è difficile distinguerli ad una semplice osservazione al microscopio.  


                                       Diverse morfologie di batteri


Infatti la diversità tra i batteri più che morfologica è metabolica. I vari metabolismi conferiscono loro la capacità di sfruttare risorse diverse e particolari.

 I microrganismi eucariotici, detti genericamente protisti, sono diversi tra loro come morfologia, dimensioni (tra i più piccoli e i più grandi c'è un fattore mille), metabolismo (autotrofi, eterotrofi ed anche mixotrofi) e comportamento proprio come gli organismi pluricellulari  che anche noi possiamo vedere e conoscere direttamente.



               Diversità morfologica nei foraminiferi (protisti marini)


Perché si sono evolute e differenziate tante specie

                  Perché è importante mantenerle?

 

Perchè sulla terra gli elementi disponibili  per mantenere la vita sono limitati.

Così, fin dalla origine della vita stessa, vengono riciclati sotto l'influenza fondamentale degli organismi stessi che contribuiscono ciascuno con la sua specificità. Infatti ci sono: 

Organismi produttori che per costruire nuove cellule trasformano sostanza inorganica in sostanza organica attraverso la fotosintesi, necessitando, oltre che di energia (che prendono dal sole), di idrogeno e ossigeno (che provengono dall'acqua), di carbonio, che ricavano dall'anidride carbonica contenuta nell'atmosfera se sono piante terrestri o da quella disciolta nell'acqua, se sono organismi acquatici.  Poiché le molecole comuni a tutti gli esseri viventi e indispensabili per la vita hanno come costituenti fondamentali non solo carbonio, idrogeno e ossigeno, ma anche azoto (proteine, acidi nucleici) e fosforo (acidi nucleici), i produttori hanno assoluto bisogno anche di sali nutrienti, tipicamente fosfati e nitrati, che assorbono dal suolo o dall'acqua.  

Organismi consumatori  che utilizzano, per produrre energia e biomassa, le sostanze organiche già sintetizzate dai produttori, mangiando questi ultimi. Ci sono più livelli di consumatori, in genere quelli più piccoli vengono mangiati da consumatori più grandi e questo si può ripetere per più livelli.  La specializzazione alimentare, cioè la scelta delle prede sia autotrofe che eterotrofe ha un ruolo ecologico importante, già a livello di microrganismi permettendo la differenziazione delle nicchie. Così ad esempio già a livello di protisti eterotrofi ci sono batterivori, algivori (capaci di distinguere tra le varie microalghe in base alla dimensione, il tipo di movimento, emissione di cataboliti o altro) e predatori che mangiano altri protozoi spesso utilizzando  "armi" per la caccia. 


Un ciliato ipotrico. A sinistra digiuno, a destra ha appena mangiato delle microalghe.


Il ciliato predatore Didinium mangia un Paramecio ( altro ciliato)

 Tutti questi organismi producono rifiuti e muoiono. Ma perchè il mondo non diventi una discarica e la vita possa continuare ci sono anche gli

 organismi saprofiti o decompositori ,come funghi e batteri,  che sono dei veri e propri laboratori chimici capaci di trasformare la sostanza organica proveniente dagli organismi morti o dalla escrezione di nuovo in sali minerali disponibili per i produttori. Per ogni elemento, per ogni ambiente si sono evolute le diverse specie, ciascuna appunto con la sua specificità, e la perdita di una specie può portare ad una lacuna di questo ciclo così strettamente integrato.

                         catena trofica in mare             catena trofica nella foresta

  3) Biodiversità di habitat.

Nella biosfera ci sono 4 habitat fondamentali: marino, d'estuario, d'acqua dolce e terrestre ognuno dei quali è suddiviso in una miriade di sotto-habitat diversi in cui le varie specie viventi formano diversi ecosistemi ed hanno trovato le loro specifiche nicchie ecologiche.  Nel corso degli ultimi decenni gli uomini hanno alterato gli ecosistemi più rapidamente e più estesamente che in qualsiasi altro periodo della loro storia,


Anche per questo aspetto cercherò di spiegare con un esempio le conseguenze che possono verificarsi nel modificare gli ambienti  senza una valutazione globale delle loro caratteristiche. Si parla molto del problema della deforestazione, particolarmente del taglio delle foreste tropicali.  Solo negli anni '90 sono stati distrutti 90 milioni di ettari di foresta primigenia!.

 Si sa che le grandi foreste sono un polmone per le terre emerse perché utilizzano anidride carbonica e producono ossigeno. Ma le foreste sono anche importanti perché in esse la varietà delle forme di vita raggiunge il culmine e quindi la loro distruzione comporta la perdita di molte specie animali e vegetali che vivono solo in questo ambiente. Le foreste tropicali sono stratificate in quanto gli alberi formano in genere tre strati: piante molto alte più o meno  sparse, piante di 20-30 m che formano uno strato continuo di fogliame " a baldacchino", e strato del sottobosco formato da arbusti e cespugli che si infittisce dove arriva la luce per interruzioni dello strato superiore. Ci sono poi piante rampicanti ecc. La produttività della foresta è  molto alta perché c'è una rapida riciclizzazione dei nutrienti. Momento per momento però i sali minerali presenti nel terreno non sono in elevata quantità. Quello che accade in questi ambienti è che l'abbondante sostanza organica che cade al suolo (foglie ecc.) viene rapidamente decomposta e le sostanze nutrienti liberate vengono altrettanto rapidamente assorbite dalle radici superficiali degli alberi e delle altre piante, che hanno adattamenti particolari per ottenere sostanze nutritive. Questo significa che altre piante, es. piante da raccolto, non possono crescere bene nei terreni deforestati perché non hanno questi adattamenti e perché non sono sufficienti per garantire un rapido riciclo. Così se si tenta tale coltivazione, la diminuzione della resa può essere drastica. Nello Zaire, la resa di una coltivazione di arachidi su suolo forestale è stata, nel secondo anno di coltivazione, pari soltanto al 15% di quella ottenuta nel primo anno; per il riso si è ottenuto il 25%. Quindi l'abbattimento delle foreste porta un danno diretto senza portare il beneficio di aumentare le aree coltivabili.

Per i responsabili politici di oggi la sfida consiste quindi nel favorire e stimolare la crescita economica, evitando però al tempo stesso il degrado dell’ambiente. Per ottenere questi risultati è importante una conoscenza approfondita e diffusa della realtà, una realtà complessa e integrata, attraverso un approccio multidisciplinare e quindi anche la ricerca di base che si tende ora a considerare solo una curiosità fine a sé stessa (e quindi non finanziata) riacquisterebbe il posto che merita.  

Nel luglio 2023 il parlamento europeo ha approvato la:

 

"Nature reatauration law"  

la prima legge sulla natura a supporto delle strategie per mantenere e ripristinare la biodiversità in almeno il 30% della superficie terrestre e marina della Comunità entro il 2030.  speriamo bene! 

 

sabato 20 agosto 2022

Why insects are so successful on the earth

 

Why insectes are so successfull in the earth






                 In springtime Nature wakes up!!! We like to look at the new tender leaves on the trees, at the flowers with their different shapes and colours and at butterflies flitting among the flowers but………all other insects wake up too!!
So we can find plants in our balcony or in our greenhouses, those plants we water and cultivate with great care, infested with aphids; when we go out in gardens we have to protect us from mosquitos and, even in our houses we are not safe: we can have visitors like ants or other insects. Even butterflies that we like to observe, often damage our fruit trees. Indeed the “worms” we many times found in fruits really are larvae born from butterfly eggs put down on the flowers.




So a question arises: why do insects exist?

I could draw up a list of the different roles, in some way useful for the environment, played by the insects like, for example, pollination. Nevertheless I prefer to stress on that the ideai s definitely wrong  according to which everything in the earth - animals, plants, ground- is first of all (if not completely) at the human beings disposal and exist only for their advantage.

Nature proceeds independently from human beings and all the organisms at present existing originated through a very long evolution. Evolution is not a consistent process, on the contrary it goes on following distinct branches. So if mammals, including human beings, represent the top of the vertebrate evolutionary branch, insects must be 
 considered at the top of  the invertebrate  branch.


Insects were the first animals able to  settle terrestrial environments and during their evolution ( started more than 300 million years ago) they learned to exploit every ecological niche in different habitats: they are found everywhere even in extreme habitats like deserts and glacial regions.

Did you know that more than 70% of animal species at present existing are insects?

 Why are they so successful?  
Thank to the combination of the following efficient 
characters:

1.     Being small they are suitable for mini-habitats inaccessible for bigger animals.

2.     A lot of them are able to fly. Flight makes easy to reach the food or the partners and is useful in avoiding predators or competitors. Many insects have compound eyes through which they have a concurrent vision in every direction and detect separately hundreds of different light impulses. In this way they can easily survey during the flight the fast  environmental variations.

3.     Insects have segmented bodies supported by exoscheletons, an hard but light outer covering made mostly of  chitin that allow limb articulation and form different buccal apparatuses through which they are able to perforate, cut or to crush even very hard materials lake wood. In this way they utilize different food resources not accessible for other animals.

4.     Exoscheleton is often covered by a thick layer of a waxy material to avoid dehydration: without this layer a grasshopper in a field of wheat under summer sun would certainly die!








5.     Insects evolved a well working respiratory system consisting of internal tubes and sacs through which gases either diffuse or are actively pumped, delivering oxygen directly to tissues that need it via their trachea. Since oxygen is delivered directly, the circulatory system is not used to carry oxygen, and is therefore greatly reduced. Air is taken in through openings on the sides of the abdomen called spiracles.


6.     The majority of insects  undertake Metamorphosis  to pass from one stage, usually a larva or nymph stage, to an adult stage. In many cases they can in this way they exploit resources in different habitats. Mosquitos, for example, uses aquatic resources as larvae and terrestrial in the adult stage.


7.     A further successful device is the rapid multiplication they perform thank to a short biological cycle (they are small!!!) and a large reproductive potential. To have an idea Drosophila, thefruit fly used for genetic studies, in optimal condition (i.e. in the laboratory is able to develope 25 generations per year. Considering that each female produces up to 100 eggs the number of flies at the end of the 25th generation would be exorbitant!!!!
    


Luckily optimal conditions are rare in nature. Anyway the consequence of this rapid reproduction is a rapid evolution; thus the insect generations derived from those more resistant to adverse environmental conditions and to our insecticides, are every year more fortified.


martedì 17 maggio 2022

Bad” Prokaryotes and “good” Prokaryotes

 


Prokaryotes are single-celled organisms lacking a membrane-bounded nucleus (karyon), mitochondria, or any other membranous organelle.


            Prokaryotes are so many that the number of prokaryotic cells in the world is absolutely larger than that of eukaryotic cells!

            Even in each of us, human beings, there are much more prokaryotic than eukaryotic cells!

Very likely you are thinking now: 

but prokaryotes are bacteria, the microorganisms causing so many diseases. So they are dangerous and we have to fight them and possibly eliminate them!!!!

Yes, you are right: among prokaryotes there are many pathogenic bacteria. However these “bad” prokaryotes are only a part of the prokaryotes at present we know.
 A great many of them are not dangerous and, in many cases, are even essential for our life:

they are “good” prokaryotes!!!

They work for us!!!!!!!


    1)   Prokaryotes were the first living beings and the life on our earth, in the present form and biodiversity, would have not arisen and would not exist without them (see the post “the first atmospheric pollution).


    2)    Biogeochemical cycles and nutrient recycling would be unfinished or even impossible without prokaryotes. Remember that production in the open sea is only performed by microorganisms, a great part of them Prokaryotes. Thus they play an important role in supporting the life of all marine organisms.  (See the post “Nature big recycler”)

    3)   Prokaryotes are able to use as energetic source elements and substances that cannot be utilized by other living beings and render them accessible. In some environments, where the sun light cannot arrive (i.e. deep sea or underground) and where obviously photosynthesis is not possible, prokaryotes sustain the life trough different chemiosynthetic processes.


     4)   Prokaryotes can survive in extreme environments where eukaryotes would succumb: they can be found in hot water up to  121°C  and in cold lakes under kilometers of ice in Antarctica.  They are able to live in extremely acid or basic environments. In addition  all natural products and,  thankfully, many man productions can be degraded and recycled by bacteria.


     5)   Many so called superior organisms, man included, would not survive for a long time without their endosymbiotic bacteria, for example the so called intestinal flora.

These few considerations are less than crumbs of knowledge about the wide Prokaryotic world!!!

and….consider that, according to the scientists, prokaryotes we know represent only a little part of those existing in the earth!!!!!!

sabato 2 aprile 2022

BIOTECNOLOGIE: DOVE CI PORTERANNO?

 

Biotecnologia" indica qualsiasi applicazione tecnologica che utilizza sistemi biologici, organismi viventi o loro derivati, per realizzare o modificare prodotti o processi per un uso specifico.

 

Da quando l’uomo si è abituato alla vita stanziale ha cominciato ad adattare la natura alle sue esigenze. Per esempio coltivatori ed allevatori hanno fin dall’antichità applicato la selezione artificiale di piante e animali. In un certo senso con la selezione artificiale non ci si oppone alla evoluzione basata sulla selezione naturale, ma  si collabora con essa.  Spesso però l’uomo usa dei criteri suoi, indipendenti dal rapporto delle specie con l’ambiente e delle specie tra loro. Ricordo che mi colpì, quando ho iniziato a studiare genetica, l’esempio delle pecore dalle zampe corte. Si trattava di una particolare razza di pecore inglese che, una volta importata in Australia, è stata selezionata in modo preferenziale: la maggior parte delle pecore australiane ancora oggi appartengono a questa razza (FIG.). Probabilmente era utile per i proprietari degli enormi allevamenti australiani disporre di pecore con le zampe corte perché tali pecore non erano in grado di saltare i recinti. Però, con selezioni massicce come queste, si riduce la biodiversità che è importante per l’adattamento delle specie  alla mutevolezza dell’ambiente.

Ho pensato a queste povere pecore quando l’estate scorsa le praterie australiane sono state devastate dagli incendi: pecore con zampe più lunghe avrebbero forse potuto trovare scampo!!




 Lo sviluppo della scienza nell’ultimo secolo ha proceduto in modo vertiginoso specialmente grazie alla scoperta del DNA,  alla sua sempre maggiore conoscenza, alla possibilità di sequenziarlo, addirittura modificarlo e costruirlo sinteticamente. Si sono così aperte possibilità enormi applicabili a vari aspetti della vita.

Essendo una naturalista e non un medico il primo problema su cui mi sono trovata a ragionare è quello degli OGM.

Per OGM  (Organismi Geneticamente Modificati) si intendono tutti quegli organismi viventi i cui DNA, tramite operazioni di ingegneria genetica, hanno subito variazioni.  

La tecnica OGM viene essenzialmente impiegata per gli esseri viventi vegetali, a scopo alimentare e industriale.

La loro introduzione risale ai primi anni 80 del secolo scorso e fin dall’inizio ha destato grande curiosità, ma anche notevoli critiche e dubbi. I più forti dubbi derivavano dalle non prevedibili conseguenze che l’ingerenza di prodotti alimentari geneticamente modificati potrebbe avere nel nostro corpo,.  In quell’epoca ho  partecipato a vari dibattiti e la domanda prevalente era sempre questa “Fanno male alla salute?”.  Ormai, dopo 40 anni, gli scienziati sembrano tutti d’accordo che gli OGM non comportano rischi per la salute umana e animale, mentre portano numerosi vantaggi come la riduzione dei tempi di crescita dei raccolti e la riduzione dell’uso di pesticidi.

Questo ci insegna che un rifiuto a priori dell’introduzione di novità biotecniche non è un atteggiamento corretto. Ma la richiesta della massima cautela possibile è fondamentale.

In effetti, come naturalista, continuo ad avere qualche riserva per quanto riguarda l’effetto degli OGM sull’ambiente. Tutto in natura è strettamente correlato. La creazione di organismi con caratteristiche genetiche nuove, decise a tavolino, ancora più della selezione artificiale di cui parlavamo prima, può  alterare i naturali processi di selezione, che si basano sulla sopravvivenza dei genomi più adatti in un determinato ambiente in un determinato momento, comportando così notevoli rischi, come la perdita di biodiversità.

 Ma c’è un altro aspetto di cui bisogna tener conto: quello del profitto. La multinazionale Monsanto, la prima ad introdurre OGM, ha fatto affari d’oro con i brevetti su ogni OGM che ha prodotto diventando in effetti proprietaria di organismi viventi, che lei sola poteva produrre. Ad esempio produceva un mais modificato capace di resistere agli erbicidi, Ma non a tutti gli erbicidi bensì a quelli da essa stessa prodotti. Così gli agricoltori oltre al mais dovevano acquistare dalla stessa ditta anche l’erbicida.

  Le multinazionali si sarebbero spinte anche oltre progettando di  produrre  piante con semi sterili  - come il cosiddetto  “Terminator” (fig.) . Leggendo i documenti di costituzione di Terminator, si apprende che questa tecnologia sarebbe stata impiegata (sic) per tutelare le multinazionali dai contadini furbetti che utilizzavano i semi brevettati senza pagare i giusti diritti. Fortunatamente la pressione dell’opinione pubblica ha impedito che questa tecnica fosse utilizzata.. Dall’epoca della  introduzione degli OGM la scienza e, di conseguenza, le biotecnologie hanno avuto un enorme sviluppo.

Da quando è stato sequenziato il genoma umano è possibile applicare le tecniche di biologia molecolare, spesso chiamate anche di ingegneria genetica, direttamente all’uomo. Ovviamente in questo caso il controllo deve essere ancora più stringente.

 

 Tra le applicazioni più promettenti c’è la possibilità di curare malattie dovute a geni malfunzionanti. L’idea sembra semplice: se una patologia dipende da un gene difettoso si può ricorrere alla terapia genica sostitutiva, che consiste nell’inserzione di un gene sano all'interno delle cellule per sostituire quello alterato.  I geni sono segmenti di DNA  che forniscono il codice per costruire ciascuno una determinata proteina e possono ormai essere prodotti sinteticamente. Ma il problema era: come introdurli nelle cellule malate e fare in modo che, una volta introdotti, si integrino con il DNA cellulare nella giusta posizione ?

E sapete da cosa è venuta la soluzione?  Proprio dai virus.

Si può proprio dire che non tutti i virus vengono per nuocere!

 

 

Forse questa affermazione è difficile da accettare proprio  in questi  anni in cui il  famigerato Sars-Cov2  che provoca il COVID (coronavirus  desease), esso si venuto per nuocere, ha sconvolto le nostre vite! .

Ma forse vale la pena a questo punto di ricordare  cosa sono i virus.

 Sono entità, non si possono definire organismi perché non sono in grado di riprodursi da soli, strutturalmente molto semplici costitute da un involucro proteico contenente una molecola di DNA o RNA. Quello che mi ha sempre colpito nei miei studi è il fatto che tutto quello che inventa l’uomo in qualche modo lo ha già realizzato la natura. Infatti i virus, nella loro semplicità, sono dei veri e propri bioingegneri che per risolvere i loro problemi modificano il DNA degli organismi.  

Così alcuni virus innocui vengono equipaggiati col gene corretto di una certa malattia, rendendoli così capaci di  far produrre alle cellule dell’organismo le sostanze mancanti. Buoni risultati sono stati ottenuti ad esempio per l’emofilia di tipo B dovuta alla mancanza di fattori di coagulazione.

Gli stessi vaccini che si stanno utilizzando contro il covid sono basati su tecniche di ingegneria genetica.  Il vaccino AstraZeneca è proprio un vaccino a vettore virale. Infatti sfrutta un altro virus, non dannoso, a sua volta geneticamente modificato, per fornire alle cellule del sangue le istruzioni necessarie per sintetizzare la proteina spike, cioè la proteina che serve al SARS-CoV-2 per introdurre il suo DNA nelle cellule bersaglio. Una volta prodotta, la proteina può stimolare una risposta immunitaria specifica. 

 


Il vaccino Pfyzer sfrutta invece un’altra tecnica, quella della biologia sintetica. Infatti e’ un RNA messaggero prodotto sinteticamente, molecola piccola racchiusa in un piccolo lisosoma ( vesciola di membrana lipidica) facilmente assorbita nel citoplasma delle cellule del sangue, che trasmette loro l’istruzione per produrre la proteina Spike.

 

Ma non è escluso che le stesse tecniche potrebbero essere usate in negativo ad esempio per introdurre malattie letali.

Del resto non sempre c’è bisogno di tecniche sofisticate per usare materiale biologico come arma di offesa!!!

Si può citare ad esempio quanto avvenuto nel  1345 durante l’assedio della città genovese di Caffa da parte di truppe i mongole. Quando gli assedianti cominciarono ad ammalarsi di Peste nera, per risolvere rapidamente il conflitto, pensarono di tirare con una catapulta i cadaveri infetti all'interno delle mura. I mongoli furono costretti ugualmente a ritirarsi ma da questo tentativo di antesignana guerra batteriologica si scatenò il più terribile contagio di peste, in tutta Europa.


 Certo le attuali conoscenze conferiscono agli scienziati ben altre possibilità !

 Siamo ormai al tempo della biologia sintetica.

Nel 2008, Craig Venter, lo scienziato miliardario americano che si è organizzato un laboratorio personale,  e i suoi colleghi crearono un genoma sintetico completo a partire dal genoma di un batterio. Due anni più tardi, lo stesso team riuscì a far riprodurre una copia di questo genoma sintetico in un altro batterio, creando quindi una specie nuova, una cellula sintetica come pubblicarono. Questa affermazione “cellula sintetica” secondo me però non è esatta perché le attività codificate dal genoma sintetico vengono svolte da un citoplasma naturale. Quindi si può creare artificialmente il DNA che è una molecola, per quanto complessa, ma per farlo esprimere è necessaria tutta la complessa macchina cellulare.

 Comunque le possibilità aperte da queste tecniche sono notevoli !

Ad esempio è già stato realizzato il primo fegato sintetico. In realtà  Per ora si tratta di poco più di un abbozzo di tessuto epatico di pochi millimetri,  ma è  un passo in avanti fondamentale verso la creazione di un vero e proprio fegato artificiale che potrebbe essere usato come organo di riserva. Per sostituire un fegato malato potrebbe non essere più necessario ricorrere ai trapianti che presuppongono inevitabilmente la morte di un involontario donatore.

Le tecniche di biologia sintetica vengono utilizzate anche in campi non strettamente medici ma ad esempio per ricostruire passaggi evolutivi. 

Pensate che è stato anche sequenziato e riprodotto sinteticamente il DNA dell’uomo di Neanderthal. (fig.) Già perché una cosa stupefacente del DNA, questa molecola grazie alla quale è nata la vita, e che la vita utilizza invariata in tutti gli organismi dalle sue origini ad oggi, può riprendere la sua attività se  inserita nell’ambiente adatto anche dopo milioni di anni.

Confrontando il genoma dei sapiens con quello neandertaliano si sono evidenziate delle varianti geniche. Così è stato ottenuto e coltivato in laboratorio un cervello in miniatura con la variante di un gene dei Neanderthal nel tentativo di capire come sia avvenuta la separazione dei Sapiens.

                                           Sapiens e Neanderthal

Questa è solo una carrellata delle possibilità che le biotecnologie stanno aprendo.  La cosa importante è che gli scienziati rendano sempre pubblici i loro risultati. 

E’ poi compito della bioetica chiedersi di volta in volta cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, cosa sia accettabile e cosa non lo sia, con onestà intellettuale e capacità di ascolto nei confronti della ragione e delle scienza

Ancora una volta va ribadito che non si devono condannare le tecniche in sè ma il loro cattivo utilizzo

 

 

 



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