i foraminiferi

martedì 2 giugno 2015

Il successo degli insetti.




                   A primavera tutta la natura si risveglia, rivestendosi di suoni e di colori:   gli alberi  si rivestono di nuove foglie  verde tenero; e presto splenderà in tutta la sua gloria il miracolo dei fiori, con l’infinita varietà delle tinte e delle forme. Ebbre di profumo e di nettare, le farfalle passano dall’uno e l’altro. Sì! Perché si sono svegliati anche gli  insetti.




                Già, gli insetti che infestano le piante da appartamento non meno di quelle di serra e quelle all’aria libera. Tanto più numerosi quanto l’ambiente è umido e la temperatura mite, o addirittura rovente come nelle aree tropicali. Né andiamo esenti noi uomini, presunti re della terra. Basti pensare al popolo delle zanzare che, se per gli abitanti delle regioni temperate rappresentano poco più di un fastidio, nella fascia intertropicale diventano spesso portatrici e strumento di diffusioni di microrganismi anche mortali.
          E anche nelle nostre case le zanzare non sono gli unici insetti a farci scomoda compagnia: formiche, mosche, tarme e simili non sono da meno. Le stesse farfalle che tanto ci rallegrano la vista, oltre che provvedere a impollinare i fiori, possono combinare guai, per esempio i “vermi” che troviamo a volte nella frutta sono in realtà bruchi nati dalle uova che le farfalle depositano sui fiori. 

Ma allora cosa ci stanno a fare gli insetti?

    Ho già accennato all’impollinazione e potrei andare avanti nell’illustrare ruoli svolti dagli insetti, in qualche modo benefici anche per noi umani.  Qui però vorrei invece sottolineare 
quanto sia erroneo e deviante il luogo comune che tutto in natura – vegetali, animali ecc’ – sia principalmente, se non proprio esclusivamente, al servizio dell’uomo, sedicente centro e arbitro assoluto della vita su questo pianeta.

Non è così.

La natura va avanti indipendentemente dall’uomo e gli esseri viventi attuali sono frutto di una lunga evoluzione che non procede in modo lineare ma si svolge seguendo molti e diversi rami. Ebbene, se i mammiferi (tra cui l’uomo) si possono considerare al top del ramo evolutivo dei vertebrati, gli insetti sono senz’altro al top del ramo evolutivo degli invertebrati. 
Gli insetti, che sono stati i primi colonizzatori degli ambienti terrestri hanno imparato a sfruttare una  infinità di nicchie e habitat fortemente differenziati:  essendo presenti  da per tutto,  persino negli ambienti più estremi, come i deserti  e le regioni glaciali. 

Pensate che più del 70% delle specie animali oggi  esistenti è rappresentato proprio   dagli  insetti.

 Ma a cosa devono il loro successo? 
Lo devono ad una combinazione di fattori acquisiti nel corso della loro evoluzione iniziata oltre 300 milioni di anni fa.  

Qualche esempio:

1.     Sono piccoli e quindi adattabili a mini habitat inaccessibili ad animali più grandi.

2.     Molti  sono dotati di ali e il volo facilita il raggiungimento del cibo o del partner, offrendo loro anche più numerose e rapide vie di fuga dai nemici.
 Tra l’altro molti di essi possiedono occhi composti che permettono loro  di  guardare  simultaneamente in  diverse direzioni e di percepire come distinti centinaia di impulsi luminosi al secondo; così  da esplorare l’ambiente nei suoi continui e talora repentini cambiamenti.

    3. Sono forniti di  un esoscheletro leggero e, al contempo, robusto, che  consente  il           movimento degli arti.  Il componente principale di questo esoscheletro è la chitina: uno zucchero!!!

   4.  L’esoscheletro è spesso permeabilizzato da uno strato ceroso che evita la           disidratazione (una cavalletta in un campo di grano sotto il solleone di agosto morirebbe se non  disponesse di  questo strato protettivo).







   5.  Possiedono apparati boccali capaci di perforare, tagliare o triturare materiali   anche  molto resistenti,  come il legno, potendosi così assicurare  risorse alimentari  svariate e spesso precluse ad altri animali.




   6. Hanno sviluppato un sistema di respirazione senza bisogno di pigmenti   trasportatori (come  la nostra emoglobina). Si tratta del sistema tracheale, ovvero di  una rete  assai estesa di tubicini a parete sottile che si ramificano in ogni parte del corpo cellula per cellula.  Sono i movimenti muscolari stessi a trascinare l’aria nelle trachee grazie agli spiracoli, ovvero piccole aperture presenti sul torace e sull’addome.

7.     La maggior parte degli insetti attuano la metamorfosi che permette loro di avere il meglio di due mondi durante la crescita, prima, e la riproduzione poi. Alcuni, come le zanzare sfruttano da larve gli ambienti acquatici e gli habitat terrestri da adulti.




 8.  Un ulteriore fattore  di successo è la loro rapida moltiplicazione, dovuta al breve ciclo biologico e a un formidabile potenziale riproduttivo. Un solo esempio: la Drosophila, il moscerino della frutta usato per gli studi di genetica,  può, in condizioni ottimali di laboratorio, produrre anche  25 generazioni l’anno. Visto che ogni femmina può produrre fino a 100 uova, il numero di moscerini prodotti al termine della 25° generazione sarebbe stratosferico!!!

Per fortuna in natura le condizioni ottimali sono rare. 

Però questa rapidità di riproduzione comporta un’accelerazione del processo evolutivo; ragion per cui le nuove generazioni di insetti, figlie degli individui che hanno meglio resistito alle avverse condizioni ambientali e agli insetticidi, sono ogni volta più agguerrite e la lotta tra noi umani e gli insetti continua spesso con effetti collaterali gravi per l'ambiente in genere!!!!!

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1 commento:

  1. E' molto interessante anche se preferiremmo avere a che fare con antagonisti meno "preparati"

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