Anche i virus sono tristemente noti come veicoli di
malattie, ancora più subdoli dei batteri dal momento che sono resistenti agli
antibiotici.
Ma cosa sono in realtà i virus: sono forse un altro tipo
di microrganismi?
Bella domanda!
Pensate che nel 2012 sono usciti, sulla prestigiosa
rivista scientifica americana NATURE, due articoli di diversi importanti
autori, intitolati rispettivamente:
"Dieci
ragioni per escludere i virus dall'albero della vita"
e
"Dieci buone ragioni per non escludere i
virus dall'albero della vita".
In altre parole
gli scienziati non erano e non sono ancora d'accordo se considerarli organismi viventi o
no.
Senza entrare nel
merito della polemica, mi limiterò a fornirvi qualche informazione
generale.
I virus sono mediamente circa 100 volte più
piccoli di una cellula (da 10 a
400 nanometri cioè millesimi di micron). Non possiedono tutte le strutture
biochimiche e biosintetiche necessarie per la loro replicazione. Essi consistono solo di: un genoma
relativamente piccolo costituito da DNA o RNA e di una copertura proteica detta
capside. Quest'ultima protegge l'acido nucleico virale; interviene nei processi
di passaggio del virus all'ospite e determina le caratteristiche antigeniche
del virus stesso. (cioè la capacità di riconoscere le cellule bersaglio e di essere riconosciute come estranei da queste). La replicazione virale può avvenire solo in cellule sensibili. La sensibilita’ è strettamente condizionata dalla presenza di adeguati
recettori cellulari che permettono l’attacco del virus alla cellula ospite. Per questo in genere c’è una specificità tra virus e
organismo infettato, anzi tra virus e tipo di cellule dell’organismo bersaglio.
Alcuni virus hanno una seconda copertura, altri posseggono strutture molecolari specializzate ad iniettare il genoma virale nella cellula ospite. Sono visibili soltanto al microscopio elettronico (ad almeno 40.000-50.000 ingrandimenti) ed hanno spesso una forma poliedrica regolare.
Alcuni virus hanno una seconda copertura, altri posseggono strutture molecolari specializzate ad iniettare il genoma virale nella cellula ospite. Sono visibili soltanto al microscopio elettronico (ad almeno 40.000-50.000 ingrandimenti) ed hanno spesso una forma poliedrica regolare.
Sono tutti parassiti obbligati e per riprodursi devono penetrare, o meglio, introdurre il
proprio genoma in una cellula.
Una volta dentro, il genoma virale utilizza i meccanismi
di replicazione del DNA, della trascrizione e traduzione della cellula ospite
(suo malgrado!).
In parole
povere, i virus costringono la cellula a riprodurli, sulla base delle
informazioni portate dal loro genoma. Così una particella virale (detta
virione), infettando una singola cellula, è in grado di produrre migliaia di
discendenti.
Questa
moltiplicazione virale è spesso sufficiente a uccidere la cellula ospite
disintegrandola. Sicché i nuovi virioni
potranno spargersi andando a infettare
altre cellule.
Come vedete, in molti casi la natura supera la fantasia.
Non vi pare che il comportamento dei virus, che siano organismi viventi o
no, potrebbe ispirare racconti di
fantascienza?
Immaginate ad esempio, una intelligenza
estranea, magari venuta dallo spazio,
che penetrando in un corpo lo sfrutti al massimo per i propri scopi,
costringendolo a comportarsi in modo anormale, fino a provocarne
l'autodistruzione!
Oppure un programma alternativo che, entrando
nel computer di una fabbrica di automobili, costringa i macchinari a produrre
carri armati? Non è altro che quello che fanno i virus! (tra l'altro è per questo che si parla anche
di virus informatici, anche se quella è un’altra faccenda).
Divagazioni a parte, perché i virus sono inattaccabili
dagli antibiotici?
Perché gli
antibiotici agiscono sul metabolismo dei batteri ma non possono funzionare su
queste entità sprovviste, come detto, di
un loro metabolismo autonomo.
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