Il primo inquinamento atmosferico e la vita sulla terra.
Tre miliardi e mezzo di anni fa la superficie
terrestre era molto diversa da come la conosciamo oggi, soprattutto era molto
meno ospitale. Gli oceani erano più vasti ed occupavano profonde depressioni,
fenomeni vulcanici e piogge di meteoriti erano molto frequenti. Le temperature
probabilmente non erano molto diverse da quelle di adesso ma il sole aveva una
luminosità all'incirca di un terzo minore di quella attuale.
Anche l’atmosfera era completamente diversa da quella di ora, infatti l’ossigeno era scarso o assente mentre erano abbondanti anidride carbonica, ammoniaca e metano tutti gas per noi irrespirabili!
Anche l’atmosfera era completamente diversa da quella di ora, infatti l’ossigeno era scarso o assente mentre erano abbondanti anidride carbonica, ammoniaca e metano tutti gas per noi irrespirabili!
La vita però c’era già.
Quali organismi potevano vivere in un ambiente
così difficile?
Si trattava esclusivamente di organismi
unicellulari procariotici (cioè cellule a struttura semplice, senza un nucleo) che, come gli attuali batteri e microalghe anaerobi, non avevano bisogno dell’ossigeno per procurarsi
energia. Erano molto diversi tra di loro e usavano per il loro metabolismo
varie fonti, quelle che avevano a disposizione, come metano, azoto, zolfo ecc.; in un certo senso
specializzandosi per ridurre la competizione. Tra l’altro non c’erano
predatori: nessuno mangiava nessuno! Così per un tempo lunghissimo si sono
potuti sviluppare e diffondere da per tutto.
Poi, più o meno 2,5 miliardi di
anni fa, comparve un nuovo rivoluzionario metabolismo: la fotosintesi.
Si, proprio il processo che,
sfruttando la luce del sole, praticamente sostiene la vita sulla terra ancora oggi attraverso le piante e i
microrganismi fotosintetici (vedi post Natura riciclona).
Secondo le ipotesi più moderne
la fotosintesi non è evoluta in maniera lineare in un unico tipo di
microrganismo ma è derivata dalla fusione di linee evolutive diverse che hanno messo a comune blocchi di materiale
genetico. Questa fusione genica (fenomeno che oggi chiamiamo trasferimento
genico orizzontale) ha permesso di realizzare un metabolismo nuovo, di gran lunga più
efficiente di tutti quelli allora esistenti, il quale, se si tiene anche conto che nel frattempo il sole era diventato più luminoso, ha portato ad un enorme
sviluppo e diffusione dei microrganismi che ne erano dotati.
Ma….. c’era un grosso problema!!!!!!
Come sappiamo bene, la fotosintesi produce ossigeno, un gas che per gli
organismi di allora era velenosissimo!
Così, col tempo, il successo
dei microrganismi fotosintetici provocò un vero e proprio impressionante
inquinamento atmosferico.
Cosa successe agli organismi allora viventi?
La magggior parte delle specie morirono e si estinsero, alcune riuscirono a sopravvivere in ambienti particolari dove la presenza dell’ossigeno era minore, altre “impararono” a respirare ossigeno, altre infine riuscirono a sopravvivere unendosi con quelli che avevano imparato a respirare ossigeno. Nacque così la cellula eucariotica derivata proprio, secondo le più accreditate teorie, dall’unione di più procarioti diversi.
La magggior parte delle specie morirono e si estinsero, alcune riuscirono a sopravvivere in ambienti particolari dove la presenza dell’ossigeno era minore, altre “impararono” a respirare ossigeno, altre infine riuscirono a sopravvivere unendosi con quelli che avevano imparato a respirare ossigeno. Nacque così la cellula eucariotica derivata proprio, secondo le più accreditate teorie, dall’unione di più procarioti diversi.
Quindi, da una profonda trasformazione
dell’atmosfera, catastrofica per la maggior parte delle forme di vita allora
esistenti, si sono create le condizioni per la nascita di
forme di vita nuove
da cui poi sono derivati gli organismi
pluricellulari, uomo compreso.
forme di vita nuove
Quale morale possiamo trarre da
questa storia?
Forse che, se l’inquinamento
atmosferico in corso ai nostri giorni aumenterà oltre un certo limite, saremo noi
esseri viventi attuali a pagarne le
conseguenze mentre la terra potrà
continuare ad esistere e magari forme di vita diverse potranno formarsi.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§
The first great pollution of earth’s atmosphere
§§§§§§§§§§§§§§§§§§
The first great pollution of earth’s atmosphere
About 3.5 billions years ago
the earth surface was very different
from now, particularly it was less hospitable. Oceans were larger, very
often there were volcanic eruptions and meteor showers. Temperatures were
probably similar to those registered now but the sunlight was less vivid. The most important feature of the ancient
environment was the absence of free oxygen. Indeed it was almost lacking in the
atmosphere whose main components were carbon dioxide, methane and ammonia.
But life was already present!
Which kind of organisms could survive in a such hard environment?
They were only unicellular prokaryotes (like the bacteria and microalgae
living today) able to gain energy without oxygen. They were very numerous and
different from each other for their metabolism based on different energetic
sources (methane, ammonia, sulphur and so on) predators were lacking: nobody
was eaten. So they grew and spread everywhere.
Then, about 2 billion years ago, a new evolutionary metabolism appeared.
Aquatic organisms called blue-green algae began using energy from the
Sun to split molecules of H2O and CO2 and recombine them into organic compounds
and molecular oxygen (O2). This solar energy conversion process is known as
photosynthesis. Yes, the same
photosynthesis that practically support life on the earth even now.
According to modern hypothesis photosynthesis originated through the
fusion of various evolutionary lines which pulled part of their genetic material. This fusion of genes, at present referred to
as horizontal gene transfer, created a metabolism much more productive than the
others already existing, also considering that the sunlight was in the meantime
increased. Some of the photosynthetically created oxygen combined with organic
carbon to recreate CO2 molecules. The remaining oxygen accumulated in the
atmosphere, touching off a massive ecological disaster with respect to early
existing anaerobic organisms.
A true atmospheric pollution!
Most species died and disappeared for ever, other species could survive
in particular environments with a low oxygen concentration, others “learned” to
breathe oxygen while others were able to survive by the fusion with those breathing
oxygen organisms.
In this way the eukaryotic cell
originated.
Thus, starting from a great atmospheric transformation, lethal for the
majority of the forms of life at that time existing, new forms arose, from
which during the time pluricellular organisms (man included) derived.
To cut a long story short: perhaps if the atmospheric pollution in
progress now will increase beyond measure we, existing living beings, could
succumb while new life forms could be originated on the earth.
prospettiva interessante, temo tristemente convincente. Ottimo spunto, secondo me, per un racconto.
RispondiEliminagià pero e interessante l'idea di avere nuove forme di vita ma deprimente la scomparsa del resto...
RispondiEliminaI batteri erano inconsapevoli, non hanno fatto che sfruttare di volta in volta le mutate condizioni ambientali; inoltre l'inquinamento da ossigeno si è verificato in un tempo lunghissimo, miliardi di anni e quindi c'è stato il tempo per l'instaurarsi di nuove forme di vita. L'uomo invece è consapevole e rischia ugualmente di provocare danni irreparabili in tempi brevissimi: basteranno poche centinaia di anni per far nascere nuove forme di vita?
RispondiElimina