A primavera tutta la natura si
risveglia, rivestendosi di suoni e di colori:
gli alberi si rivestono di nuove foglie verde tenero; e presto splenderà in tutta la
sua gloria il miracolo dei fiori, con l’infinita varietà delle tinte e delle
forme. Ebbre di profumo e di nettare, le farfalle passano dall’uno e l’altro.
Sì! Perché si sono svegliati anche gli
insetti.
Già, gli insetti che infestano
le piante da appartamento non meno di quelle di serra e quelle all’aria libera.
Tanto più numerosi quanto l’ambiente è umido e la temperatura mite, o
addirittura rovente come nelle aree tropicali. Né andiamo esenti noi uomini, presunti
re della terra. Basti pensare al popolo delle zanzare che, se per gli abitanti
delle regioni temperate rappresentano poco più di un fastidio, nella fascia
intertropicale diventano spesso portatrici e strumento di diffusioni di
microrganismi anche mortali.
E anche nelle nostre case le zanzare non
sono gli unici insetti a farci scomoda compagnia: formiche, mosche, tarme e simili non
sono da meno. Le stesse farfalle che tanto ci rallegrano la vista, oltre che
provvedere a impollinare i fiori, possono combinare guai, per esempio i “vermi”
che troviamo a volte nella frutta sono in realtà bruchi nati dalle uova che le
farfalle depositano sui fiori.
Ma allora cosa ci
stanno a fare gli insetti?
Ho già accennato all’impollinazione e potrei
andare avanti nell’illustrare ruoli svolti dagli insetti, in qualche modo
benefici anche per noi umani. Qui però vorrei
invece sottolineare
quanto sia erroneo e deviante il luogo comune che tutto in
natura – vegetali, animali ecc’ – sia principalmente, se non proprio
esclusivamente, al servizio dell’uomo, sedicente centro e arbitro assoluto della
vita su questo pianeta.
Non è così.
La natura va avanti indipendentemente dall’uomo e gli
esseri viventi attuali sono frutto di una lunga evoluzione che non procede in
modo lineare ma si svolge seguendo molti e diversi rami. Ebbene, se i mammiferi
(tra cui l’uomo) si possono considerare al top del ramo evolutivo dei
vertebrati, gli insetti sono senz’altro al top del ramo evolutivo degli
invertebrati.
Gli insetti, che sono stati i primi colonizzatori degli
ambienti terrestri hanno imparato a sfruttare una infinità di nicchie e habitat fortemente
differenziati: essendo presenti da per tutto,
persino negli ambienti più estremi, come i deserti e le regioni glaciali.
Pensate che più del 70% delle
specie animali oggi esistenti è
rappresentato proprio dagli insetti.
Ma a cosa devono il loro successo?
Lo devono ad
una combinazione di fattori acquisiti nel corso della loro evoluzione iniziata oltre 300 milioni di anni fa.
Qualche esempio:
1.
Sono piccoli e quindi adattabili a mini habitat inaccessibili ad animali
più grandi.
2. Molti sono dotati di ali e il volo facilita il raggiungimento del cibo o del partner, offrendo loro anche più numerose e rapide vie di fuga dai nemici.
Tra l’altro molti
di essi possiedono occhi composti che permettono loro di
guardare simultaneamente in diverse direzioni e di percepire come
distinti centinaia di impulsi luminosi al secondo; così da esplorare l’ambiente nei suoi continui e
talora repentini cambiamenti.
3. Sono
forniti di un esoscheletro leggero e, al
contempo, robusto, che consente il movimento degli arti. Il componente principale di questo esoscheletro è la chitina: uno zucchero!!!
4. L’esoscheletro è spesso permeabilizzato da uno
strato ceroso che evita la disidratazione (una cavalletta in un campo di grano
sotto il solleone di agosto morirebbe se non
disponesse di questo strato
protettivo).
5. Possiedono apparati boccali capaci di
perforare, tagliare o triturare materiali anche
molto resistenti, come il legno,
potendosi così assicurare risorse alimentari svariate e spesso precluse ad altri animali.
6. Hanno sviluppato un sistema di
respirazione senza bisogno di pigmenti trasportatori (come la nostra emoglobina). Si tratta del sistema
tracheale, ovvero di una rete assai estesa di tubicini a parete sottile che
si ramificano in ogni parte del corpo cellula per cellula. Sono i movimenti muscolari stessi a
trascinare l’aria nelle trachee grazie agli spiracoli, ovvero piccole aperture
presenti sul torace e sull’addome.
7. La maggior parte degli insetti
attuano la metamorfosi che permette loro di avere il meglio di due mondi
durante la crescita, prima, e la riproduzione poi. Alcuni, come le zanzare
sfruttano da larve gli ambienti acquatici e gli habitat terrestri da adulti.
8. Un
ulteriore fattore di successo è la loro
rapida moltiplicazione, dovuta al breve ciclo biologico e a un formidabile
potenziale riproduttivo. Un solo esempio: la Drosophila ,
il moscerino della frutta usato per gli studi di genetica, può, in condizioni ottimali di laboratorio,
produrre anche 25 generazioni l’anno.
Visto che ogni femmina può produrre fino a 100 uova, il numero di moscerini
prodotti al termine della 25° generazione sarebbe stratosferico!!!
Per fortuna in natura le condizioni ottimali sono
rare.
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